Cabine estetiche in farmacia

Probabilmente hai già visto o sentito parlare delle cabine estetiche nelle farmacie.

“Il trend della cosmesi in farmacia è in crescita costante e, dal 2000 ad oggi, l’incremento medio dei cosmetici venduti in farmacia è stato dell’8,7% annuo. Dal 2007 ad oggi il volume di vendita dei cosmetici in farmacia è triplicato”, spiega Vincenzo Maglione, Presidente Gruppo Cosmetici in farmacia di Cosmetica Italia, (fonte ANSA).

Cabine estetiche, il plus delle farmacie multiservizi 

Negli ultimi anni le farmacie sono sempre più orientate all’estetica, diventando farmacie “multiservizi” che non solo si occupano della classica vendita di farmaci ma propongono al cliente dei servizi aggiuntivi. Tra questi proprio i trattamenti estetici a pagamento, eseguiti da estetiste professioniste assunte dalla farmacia stessa o libere professioniste con un contratto di collaborazione che operano in uno spazio specifico e riservato grazie all’inserimento di cabine estetiche in farmacia. Una novità che ormai non è nemmeno così strana visto che di cabine estetiche ne sono nate tantissime e anche di diverse dimensioni

Cabine estetiche, come si allestiscono 

L’arredo della cabina estetica in farmacia viene curato nei minimi dettagli e non ha nulla da invidiare ai centri estetici veri e propri. In base ai servizi che si vogliono offrire si procederà a comporre una specifica configurazione della sala. In ogni caso, la cabina estetica deve avere tutti i requisiti stabiliti dalla legge per poter entrare in funzione a tutti gli effetti. La norma a cui fare riferimento e per la quale è necessario rispettare tutti i vincoli è la Legge 1/90 che disciplina l’attività dell’estetista, i prodotti da usare, gli spazi, la composizione e l’organizzazione nel rispetto dei requisiti igienico-sanitari definiti dalle singole ASL e dai comuni.

Anche la superficie da dedicare alla cabina estetica è importante. I servizi da realizzare e proporre alla clientela dipendono, infatti, dalla quantità di spazio che si ha a disposizione. Secondo la legge, infatti, la superficie deve garantire sicurezza, mobilità e comfort sia per chi opera che per chi riceve i trattamenti. Le pareti, inoltre, possono essere sia fisse che mobili e devono rispettare la privacy dell’utente. Elemento essenziale è l’areazione, da garantire in modo naturale o con sistemi artificiali. Infine anche l’illuminazione della cabina estetica deve sottostare a paletti specifici: può essere artificiale o mista (naturale + artificiale). In generale è opportuno non usare luci abbaglianti.  

Cabine estetiche, no all’improvvisazione 

Spesso quando si parla di cabina estetica si pensa ad un’estetista alle prime armi che ti proporrà al massimo qualche prodotto interessante per le mani, qualche crema o il classico trattamento al laser che però non risolve alla radice il problema. Non è così, perché chi lavora nelle cabine estetiche sono delle vere professioniste che offrono i servizi più diversi.  

Il problema nasce quando ci si convince del fatto che “siccome il trattamento è fatto in farmacia allora è più sicuro”. Non è così ed ecco perché. Quando vengono inseriti i corner nelle farmacie, a fare i trattamenti NON è un medico o un farmacista, ma un’estetista. Spesso però ci si chiede qual è la differenza tra cabina estetica e centro estetico. La prima, come già detto, è quello spazio dedicato ai trattamenti estetici e al benessere presente nelle farmacie ma separato dall’ambiente stesso della farmacia, attraverso porte, anticamera e insonorizzazioni adatte, a cui le donne, ma anche gli uomini, possono rivolgersi. Il centro estetico è un ambiente a sé, autonomo, tutto dedicato alla cura del corpo e della bellezza.